Durante i periodi di crisi economica come quello che stiamo vivendo attualmente gli investitori, italiani e non, cercano strumenti di investimento alternativi che siano più redditizi, o quanto meno più sicuri, rispetto a quelli tradizionali.

Non è un caso dunque che negli ultimi anni l’attenzione verso i metalli preziosi, ed in particolare l’oro, sia cresciuta considerevolmente. Ma come investire in oro? Quando parliamo di investimenti in oro possiamo scegliere tra oro fisico e finanziario. Qui di seguito tratteremo quest’ultimo mentre per quanto riguarda l’oro fisico vi invito a leggere questo post.

Investire in oro finanziario (o oro cartaceo) vuol dire acquistare futures sull’oro, ossia contratti a termine negoziati in borsa in cui le parti stabiliscono di scambiarsi un certo quantitativo di attività finanziarie ad una data prestabilita e ad un certo prezzo.

I futures sull’oro aumentano il loro prezzo con l’aumentare del prezzo dell’oro fisico, in altri termini l’acquisto di futures permette di avere prospettive di rialzo sul prezzo dell’oro fisico.

Il prezzo dell’oro fisico (fixing) viene determinato dalla London Bullion Market Association (LBMA), il più grande mercato al mondo nella compravendita di oro e argento fisico.

Il mercato principale in cui vengono scambiati i futures sull’oro, invece, è il Comex di New York (Commodity Exchange), che altro non è che una branca del NYMEX (New York Mercantile Exchange), il più grande mercato al mondo dove vengono scambiati futures e options su prodotti energetici (petrolio, gas naturale, metalli preziosi e metalli industriali).

I futures sull’oro vengono definiti strumenti finanziari derivati in quanto permettono di utilizzare il cosiddetto effetto leva. Meccanismo attraverso il quale è possibile utilizzare un capitale inferiore a quello necessario per acquistare un sottostante (azioni, futures etc.). Detto in maniera più semplice è possibile acquistare un titolo finanziario del valore di 10.000€ a 1.000€.

Questo meccanismo fa si che potenzialmente investire in oro finanziario potrebbe risultare vantaggioso in quanto, sempre rimanendo sull’esempio precedente, nel caso in cui il nostro titolo del valore 10.000 crescesse del 10% e noi avessimo investito 1.000 il nostro guadagno sarebbe 1.000, insomma avremmo raddoppiato il nostro capitale.

Nel caso in cui invece il nostro titolo perdesse, e magari sfortunatamente anche molto, interverrebbero i margini futures (o margini garanzia). Questi altri non sono che uno strumento di tutela per la banca nel caso in cui, appunto, il titolo in cui hai investito perdesse molto. Se investiamo 1.000€ la Banca vuole che abbia in deposito 1.000€.

In tal senso dunque i futures sull’oro sono sì un buon investimento visto il meccanismo di leva ma possono essere rischiosi nel caso in cui il titolo scendesse. Ogni qual volta il titolo perde la Banca pretende che tu aggiunga il margine di garanzia, se il titolo perde il 5% dovrai versare 500 euro alla banca.

Strumenti per investire in oro finanziario
I futures sull’oro sono sicuramente lo strumento finanziario più utilizzato per investire in oro, ma non sono l’unico.

Oltre ai futures possiamo possiamo investire in oro finanziario tramite:

Opzioni: rispetto ai futures le opzioni sono strumenti più complessi adatti principalmente a chi ha una buona conoscenza riguardo all’andamento dell’oro e al funzionamento del suo mercato. Consigliamo dunque di affidarsi ad esperti del settore nel caso in cui voleste investire in oro tramite questo strumento.

Azioni di società minerarie: le azioni delle società minerarie sono ovviamente legate all’andamento dell’oro ma non solo. Esistono altre variabili che possono influenzare l’andamento di queste società come: costi di estrazione, le leggi del paese in cui opera e così via.
CFD (contratto per differenza): I CFD sono strumenti finanziari derivati il cui valore, a differenza dei futures, è determinato non dallo strumento finanziario in sé ma dal valore di altri strumenti d’investimento.
ETC (contratto derivato): Gli ETC sono strumenti finanziari ibridi legati alle materie prime fisiche, il cui valore è determinato dal sottostante (in questo caso l’oro).